martedì 22 gennaio 2008

E adesso, Principessa?




















C’era una volta una Principessa

che urlava sempre come un’ossessa,

voleva questo e voleva quello,

voleva mutande intonate al cappello,

e la cintura di vero vitello

e i bottoni color verde pisello,

anzi piselli, nel senso di verdura

cuciti alla maglia con grande cura,

e duecento scarpe senza allacciatura,

tutte scarpe destre, una sinistra sola,

così aveva una scusa per saltare la scuola.

Strillava ogni giorno sempre più forte

perché le gonne non erano corte,

poi all’indomani le voleva lunghe

ma solo quelle decorate a losanghe

e protestava fino a perdere il fiato

perché il colletto s’era stropicciato

e la sfumatura della sua giacca rosa

non s’intonava più con la blusa.

Tutti l’accontentavano con grande premura

anche perché metteva un po’ di paura,

finché un giorno furon proprio i vestiti

a dire : “Basta, ci siamo stufati!”

Decisero assieme una strana protesta

così da fare abbassare la cresta

a quella principessa maleducata

bella e elegante ma tanto ingrata.

Prima s’acquattarono in un ripostiglio

e poi si nascosero ancora meglio,

dove si trovino non ve lo dico

anche perché sono ormai loro amico

e non vorrei che faceste la spia

alla principessa che come un’arpia

gira per casa sempre più furibonda

e grida tanto e fa baraonda

senza però che nessuno risponda.

Cerca i vestiti, ma senza successo.

Povera Principessa: e adesso...?


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