lunedì 25 febbraio 2008

Sorprese di medusa


Un giorno una medusa

s’è forse un po’ confusa:

una mano l’ha sfiorata

ma lei non l’ha urticata.

S’è messa a far le fusa.


domenica 24 febbraio 2008

Il pavone impudente



L’ho visto da lontano,

ma son quasi sicuro:

al centro della ruota

tra penne da sovrano

che mai spiccano il volo

lui mostra proprio il culo.


sabato 23 febbraio 2008

Brutto anatroccolo


L’ex brutto anatroccolo

che è diventato cigno

sarà forse più avvenente

ma ha messo su un ghigno…


venerdì 22 febbraio 2008

Pappagallo ammaestrato


Il pappagallo ammaestrato

è un volatile ubbidiente

che pronuncia docilmente

tutte le parole

e quelle sole

che l’uomo gli ha insegnato.


Ma l’uomo con insistenza

a quel variopinto uccello

ripete ormai da parecchio

quelle parole solamente

che in precedenza

mentre giace profondamente

addormentato

il pappagallo suadentemente

all’orecchio

gli ha mormorato.


giovedì 21 febbraio 2008

Il ricco, il cammello e la cruna dell’ago


Un ricco che ambiva al regno dei cieli

quasi quanto a diventar più danaroso

elaborò un metodo assai ingegnoso

per rendere possibile il passaggio

d’un cammello dalla cruna d’un ago:

“Moltiplicare per due pi-greco il raggio

della gobba per calcolare la dimensione

della cruna, poi fare l’ago in proporzione…”

Niente di più facile, ma solo in teoria,

giacché il ricco, difettando in zoologia,

infilò un dromedario nella fessura

e quello s’incastrò, povera creatura,

con l’unica gobba che faceva da tappo.

Da allora si è grati al dromedario,

unico animale che si sia sacrificato

affinché il ricco, grazie a una gobba,

almeno una volta fosse gabbato.


martedì 19 febbraio 2008

La lungimirante giraffa


La giraffa per un dono di natura

ha confidenza coi luoghi più remoti

di ciò ch’è prossimo lei non si cura

bensì di eventi e fatti ai più ignoti.


Così allunga il collo per curiosare

oltre l’evidenza, che le par sciocca,

ma mentre lontano s’incanta a guardare

d’un ippopotamo pesta la cacca.


lunedì 18 febbraio 2008

La magia della parola


Sai che oggi ho imparato a scuola
la magia di ogni parola detta?
Cinguetta ha un suono che cinguetta,
parola è davvero una parola,
ad abbaiar sei tu mentre lo dici,
puoi miagolar meglio di cento mici,
cento accento hanno l'accento,
cinque lettere sono
in questa busta
e poi neanche a farlo apposta
l'infinito sta tutto in questa riga
ma non trovo nessuno che mi spiega
perché poi invece doppia ha la doppia
e non c'è nessuna h dentro acca
però con una c diventa cacca.
Se io ci penso la testa mi scoppia
però di teste ne ho una sola.
Allora basta, non ci penso più!
Al
posto mio pensaci un po' tu.



sabato 16 febbraio 2008

L’antilope e il leone


L’antilope che si alza di buon ora

subito deve correre altrimenti

il leone che l’insegue la divora

per mettersi qualcosa sotto i denti.


Il leone che al mattino si ridesta

comincia a correre di buona lena

anche se gli fa un po’ male la testa,

sennò l’antilope fugge e lui digiuna.


Morale della favola: leone

o antilope tu sia, corri, che questo

è il senso del tuo esistere terreno.


Così fanno quei due, senza ragione,

finché non capiranno ch’è più giusto

vivere tutti in modo più sereno,


dormire fino a tardi e andare piano…


venerdì 15 febbraio 2008

Filastrocca dell'emme e dell'enne


Una mattina una bimba a scuola

pensò che emme e enne pari sono,

la differenza è in una gamba sola

e alla fin fine è quasi uguale il suono.


Le scrisse poi senza far attenzione

e alla maestra che la sgridava

perché così faceva confusione

disse: “Di due lettere non sarò schiava!


Decido io il destino di emme ed enne

e a me non importa dove stanno.

Se mi va uso l’una, oppure l’altra:

sono o non sono intelligente e scaltra?”


Poi però come ci rimase male

quando un bel giorno, non ricordo quale,

chiese a un'amica: “Mi dai una mano?”

Ma ricevette Gongolo, il nano.


martedì 12 febbraio 2008

La spensieratezza dell’orango


Io l’invidio, la vita dell’orango,

per validi motivi ai più ignoti,

perché lui sa sottrarsi al fango

arrampicandosi sui più remoti

banani per mangiarsi tutto solo

quei frutti dal sapore tropicale

senza fare ad alcuno alcun male.

E se gli prudono poi pancia o culo

grattarseli lui può con quattro mani,

scrutando gli orizzonti più lontani.

Il fulmineo ghepardo



Svelerò qui, se a nessuno spiace,
la strana condizione del ghepardo
che gli è causa di più di un imbarazzo.
E’ lui al mondo l’animale più veloce
e corre veramente come un razzo
ma solo perché, destino beffardo,
dovunque vada è sempre in ritardo.


domenica 10 febbraio 2008

Indovina indovinello


Ha una bocca grande grande
però con un dente solo
se ti chiama tu la senti
anche quando è assai lontana:
è proprio lei, è la...

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La pipì del pipistrello


La pipì del pipistrello

piove sempre sul più bello,

non concede alcun preavviso

quando vesti assai elegante

e sei in mezzo a tanta gente

o appoggiato ad un cancello

stringi forte e baci in viso

sotto un dedalo di stelle

la più bella delle belle

che si trova un po' bagnata

e poi fugge costernata.

Cambia il mese, il giorno, l’ora

ma non cambia mai la storia

se ti trovi sul più bello:

invitato ad un gran ballo

con il tuo miglior borsello

e però senza cappello?

O disegni un acquarello?

Posi da fotomodello?

O nei pressi di un fornello

rosolando un culatello?

Alla guida di un vascello

te ne navighi tranquillo?

Nella gara senza appello

sei vicino alla vittoria?

Riecco ancora il pipistrello

che non sbaglia mai traiettoria

ti bombarda implacabile

come un nero dirigibile

col suo radar infallibile

che gli serve solo a quello.

Vuoi evitar questo macello

senza esserne zimbello?

Non trovarti sul più bello!

giovedì 7 febbraio 2008

Il pellicano portaoggetti


Nel becco del pellicano

capiente come una valigia

ci sta in un pigia pigia

un armamentario strano.


C’è dentro uno spazzolino

e due ricambi di pigiama

sei copie di Topolino,

tre mutande e una dama;


ci trovi foto di cavalli

e una tartaruga viva,

collezioni di francobolli

tutti bagnati di saliva,


dodici smunte piante grasse

e un pappagallo imbalsamato,

pillole usate per la tosse

e un criceto appisolato.


Ci sono seggiole e occhiali

un grosso osso di prosciutto

un comodino, due guanciali,

uno specchio semidistrutto.


Ha raccolto tutto in fretta

quando la sua pellicana

strepitando come matta

l’ha cacciato dalla tana.


Da quel dì non ha più pace,

e svolazza per scogliere,

non è stato ancor capace

di trovare un rigattiere.


Girovaga disperato

e si porta tutto appresso

ma l’amor che tanto ha amato

non sa più dove l’ha messo.

La fine del tirannosauro


Lui si credeva estinto,

razza ormai scomparsa,

ma poi venne convinto

a fare la comparsa.








Qualcosa di più sui tirannosauri, quelli veri? Clicca qui

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martedì 5 febbraio 2008

Povero tonno


Povero tonno

così complessato

da più di un anno

è inscatolato

sarebbe contento

di star lì rinchiuso

per quanto contuso

ma ancora ha paura

se pensa al momento

dell’apertura.

Il silenzio dei serpenti


Shhhhhhhhhh sibilò il serpente

e intendeva dire: Facciam baccano!

Ma ciascuno invece restò silente

capendo che volesse dire: Piano!

venerdì 1 febbraio 2008

L’abominevole uomo delle nevi


E’ assodato il fatto che lo yeti

è uno tra gli animali più discreti,

nessuno da vicino l’ha mai visto

c’è persino chi ritiene non esista.


Ma lui è solo molto freddoloso

e fuori nevica ed è così ventoso,

lascia qualche impronta, ma vi è costretto

poiché nella tana non ha il gabinetto.