lunedì 15 dicembre 2008

La filastrocca di Babbo Natale preoccupato


Babbo Natale quest’anno

ha paura di un inganno:

preparando i suoi regali

pare che sian tutti uguali,

i bambini in tutto il mondo

pare chiedano a comando

con lettere un po' noiose

sempre le solite cose.

Strano, eppure un tempo

le leggeva e senza scampo

c’era dentro un universo

e ogni sogno era diverso.

Si chiedeva per favore

e si dava in cambio amore:

chi una bambola, chi un orso

chi un trenino coi binari

ma eran tutti singolari,

l'orso si chiamava Orazio

e veniva dallo spazio

certo sì, era di pezza

ma unico della sua razza

era proprio una bellezza,

il trenino poi viaggiava

su una rotta sempre nuova

nell'intreccio degli scambi

con percorsi proprio strambi,

la bambola, chissà come

aveva poi un proprio nome

scelto da ogni bambina

e non da una vocina

che esce dal televisore

e ti assale a tutte le ore.

Ora invece, che amarezza,

più nessun bambino apprezza

i regali un po' speciali:

hanno sogni tutti uguali!

Così Babbo si scervella

in intensa riflessione

quindi dice: "Questa è bella!"

Ha scoperto la ragione!

Il motivo, ormai lo sa

sta nella pubblicità

che per vender porcherie

riempie i bimbi di bugie

fa sembrare eccezionali

giochi che son tutti uguali,

e soltanto son piaciuti

a tirarli nei rifiuti,

roba inutile di plastica

neanche il cane se la mastica,

nessun bimbo è mai contento

ne ha uno, pensa a altri cento.

Così Babbo s’è arrabbiato,

mai stato tanto infuriato

dallo scherzo d’elfo Bruno

che versò sul suo barbone

quattro litri di profumo

e per una settimana

lo scambiaron per befana.

Così pensa e ripensa

ormai persa la pazienza

contro la televisione

ha preso la decisione:

“E allora per dispetto

io nel sacco non li metto,

così più nessuno avrà

giochi da pubblicità.

I giocattoli che porto

non saranno più uno scarto

ma sinceri desideri

che provengono dai cuori...”



lunedì 8 dicembre 2008

La filastrocca di Babbo Natale 2.0


Non c’è notte in tutto l’anno
che procuri tanto affanno
ad un tipo originale
che di nome fa Natale
Babbo invece è il suo cognome
lui viaggia, non so come,
su una slitta portentosa
che raggiunge ogni casa
più veloce d’un pensiero
a cavallo d’un destriero
più potente assai di un drago
e più magica di un mago,
lui fa tutto in una notte
e al mattino ha le ossa rotte
per lo sforzo sovrumano,
perché a noi non pare strano
ma è difficile davvero
ricordarsi ogni pensiero
di bambina o di bambino
mentre scende dal camino
soddisfare i desideri
quelli giusti, quelli veri
e guidare quelle renne
che neanche hanno le penne
in un volo a cento all’ora
nella notte fredda e scura,
qualche volta si son persi
scesi giù sono ricorsi
ai cartelli autostradali
per capir dove svoltare
verso terra o per il mare,
ma portando quei regali
fin nei posti più sperduti
fra la tosse e gli starnuti
tra una sosta all’autogrill
e un sorso di camomilla
pensa già Babbo Natale
a un progetto originale:
un viaggio virtuale
in internet, cioè in rete
per raggiunger tutte le mete
con un click della tastiera
connettendosi ogni sera
e portare nuovi doni
nel computer dei bambini
che felici assai saranno
di non aspettare un anno
prima che Babbo ritorni:
lo vedranno tutti i giorni
ben pasciuto nel suo letto
con in testa il suo berretto
che saluta: Oh! Oh! Oh!
con la webcam sul comò
mentre in coro elfi e renne
gli canticchian ninne nanne.