Non insegnatemi le buone maniere
ma per favore, fatemi il piacere,
lo so già da me che a tavola un rutto
suona un po’ strano, non pare corretto
ma poi si scopre che se sei cinese
oppure magari di un altro paese
non è affatto cattiva educazione
quanto piuttosto buona digestione
e il rutto assume il significato
che apprezzi quello che hai appena mangiato
Un milione di regole mi vorreste insegnare:
a tavola le posate dovrei sempre usare,
non provare ad alzarti se non hai finito,
né a mescolare la zuppa col dito
niente risa sguaiate e neppure sbadigli
se l’ospite parla poi si sta svegli,
non asciugarti le mani con la coda del gatto
non usare spaghetti per farti un ritratto,
insomma, c’è un “non” prima di ogni verbo
ogni cosa che faccio vi sembra un disturbo.
Per me è maleducato chi le buone maniere
le vuole imporre per forza senza sapere
che ogni popolo guarda in modo differente
al modo in cui si comporta la gente
e quello che a te sembra un gesto villano
per un altro è un modo di dare una mano
magari finisce che chiami screanzato
un tizio che ti ha solo salutato.
Allora io dico che le buone maniere
vanno bene, ma senza esagerare,
perché in fondo a tutti può accadere
di fare un rumorino dal sedere.