giovedì 29 maggio 2008

Il raglio dell'asino


L’asino dal mite aspetto

si sente a volte costretto

nel ruolo per lui inadatto

di cavallo imperfetto


davvero non è cosa che gli si attaglia

ma neanche lui capisce quel che gli piglia

quando a un tratto disperatamente raglia

e anche in lui quel raglio desta meraviglia.


Il calamaretto gigante


Ah, quanto gli è amaro
l'esser calamaro
dentro un corpo gigante
trovarsi costretto
pur se intimamente
ancora si sente
calamaretto

martedì 27 maggio 2008

Povera zanzara


Se arriva e con quel ronzio ci parla

in realtà c'è una ragione critica

ma noi cerchiamo solo d'ammazzarla.

Tutta colpa della reputazione:

nessuno crede alla zanzara anemica

che necessita d'una trasfusione...


sabato 24 maggio 2008

L’assillante pensiero dell’ippopotamo


Mentre posa assorto nella fanghiglia

un'idea lo rode e così s'acciglia.

L'ippopotamo ha fisso un pensiero

profondo quasi come il suo sbadiglio:

si crede nato per esser leggero

e non si capacita dello sbaglio.






sabato 17 maggio 2008

Indovina indovinello


Indovina indovinello, non è questo e non è quello,

sedici guerrieri bianchi contro sedici guerrieri neri

sono in guerra oggi, erano in guerra ieri,

combattono senza tregua e senza respiro,

non sono cannibali ma si mangian tra di loro

sono in lotta, pensa, ormai da una vita

lo vedrai appena inizia la prossima partita.

Ma dai, è come averli davanti agli occhi

sono proprio loro, sono.....


clicca qui se vuoi avere la soluzione dell'indovinello


venerdì 16 maggio 2008

Il bruco e la farfalla


Un bruco che aspirava

a non farsi farfalla

a tutti proclamava

che chi non fa non falla.


Ma un dì s’è imbozzolito

senza rendersi conto

e quando fuori è uscito

dal dispiacere ha pianto.


Essendo ormai farfalla

non c’era alcuna cura,

sentendosi fasulla

pensò: la vita è dura.


Ciò ch’è più naturale

le parve un oltraggio,

dapprima è stata male

poi è stata ancora peggio.


Ha svolazzato mesta

qua e là per ore e ore

e infine per protesta

è morta dal dolore.


L’insonnia del pescecane


E' nota l’insonnia del predatore

che non dorme mai, neanche un momento,

più oscuro appare il motivo interiore

di questo intenso arrovellamento.


Il pescecane è sempre in movimento

da un mare all’altro col suo occhio spento

non per avidità di cacciatore

ma perché tutto il suo tempo è scandito

da un rovello che s’è fatto tormento:

L’avrò chiuso il gas quando sono uscito?


Il canto del gallo


Tutte le mattine quando il sole nasce

il gallo canta anche se capisce

che molta gente dorme e assai si scoccia

e lo maledice e spera non lo faccia.

Ma è più forte di lui, proprio non riesce

a star zitto mentre si fa la doccia.


lunedì 5 maggio 2008

Filastrocca delle buone maniere



Non insegnatemi le buone maniere

ma per favore, fatemi il piacere,

lo so già da me che a tavola un rutto

suona un po’ strano, non pare corretto


ma poi si scopre che se sei cinese

oppure magari di un altro paese

non è affatto cattiva educazione

quanto piuttosto buona digestione


e il rutto assume il significato

che apprezzi quello che hai appena mangiato

Un milione di regole mi vorreste insegnare:

a tavola le posate dovrei sempre usare,


non provare ad alzarti se non hai finito,

né a mescolare la zuppa col dito

niente risa sguaiate e neppure sbadigli

se l’ospite parla poi si sta svegli,


non asciugarti le mani con la coda del gatto

non usare spaghetti per farti un ritratto,

insomma, c’è un “non” prima di ogni verbo

ogni cosa che faccio vi sembra un disturbo.


Per me è maleducato chi le buone maniere

le vuole imporre per forza senza sapere

che ogni popolo guarda in modo differente

al modo in cui si comporta la gente


e quello che a te sembra un gesto villano

per un altro è un modo di dare una mano

magari finisce che chiami screanzato

un tizio che ti ha solo salutato.


Allora io dico che le buone maniere

vanno bene, ma senza esagerare,

perché in fondo a tutti può accadere

di fare un rumorino dal sedere.