martedì 24 marzo 2009

Filastrocca della festa della mamma


Alla festa della mamma
non ci credo, non m’inganna
quella dura un giorno appena
sembra finta, è tutta scena
poi la mamma mica è una
ce n’è tante, per fortuna
così in mente ho un’altra festa
che non passa mai, che resta
e che tutti i giorni vale
e non c’è niente di male
per le mamme, proprio tutte
quelle belle e quelle…matte
le più buffe e le più strane
e non solo quelle umane!

Son diversi gli animali
ma in un fatto sono uguali
alla mamma ognuno pare
il suo cucciolo speciale…
non ci sembri allora strana
una festa quotidiana
per la mamma porcospina
che ogni sera s’avvicina
al minuscolo lettino
del suo bimbo porcospino
e nel dargli un bel bacino
- è un miracolo spinoso -
non lo punge mai sul naso.

Festa poi per mamma rana
qui la cosa è ancor più strana
lei ha un milione di piccini
già ranocchi o ancor girini
e di ognuno lei sa il nome
li ricorda, non so come,
e li chiama ad uno ad uno
ha un consiglio per ciascuno
se son tristi li consola
sgrida se saltano scuola
anche se è un salto perfetto:
loro volan sopra il tetto!

Si festeggia mamma gufa
che di notte non si stufa
dei gufetti da accudire
non c’è verso di dormire
loro, sai, riposan poco
preferiscono un bel gioco
di pallone o d’altalena
mamma gufa spinge o allena
finché all’alba ogni gufetto
finalmente entra nel letto
russa come un angioletto
e la mamma è lì con loro
e ciascuno è il suo tesoro.

Festa per mamma gheparda
che ogni giorno non si scorda
d’insegnare ai suoi figlioli
che son grandi corridori
a viaggiare a cento all’ora
senza avere mai paura
di sbandare e fuori strada
ritrovarsi poi per sbaglio
proprio a causa della coda
impigliata in un cespuglio.

Ed è festa per la mia
tra le mamme la più strana
no, non sembri una follia
lei è gheparda e anche un po’ rana
e gufetta e porcospina
ed a mille altre somiglia
d'ogni specie d'animale
lei mi sta sempre vicina
fa le coccole da gatta
se mi chiama poi cinguetta
quando ho sonno lei sbadiglia
se mi pungo sente male
non ce n’è un’altra uguale
lei è la mamma... più bestiale!


giovedì 12 marzo 2009

La scoperta delle stoviglie


L'uomo preistorico se mangia il pollo

si unge le mani, la faccia e anche il collo


e mentre sbrana la carne bollita

dall’ingordigia s’addenta le dita


ma non ci son piatti e neppure posate

perché, strano a dirsi, non le hanno inventate


allora raccoglie una palla d’argilla

la spiana, la liscia e poi la modella


crea la forma della prima scodella

non sta nella pelle, tanto gli par bella


in forno la mette finché s’arroventa

quand’è cotta però si sbaglia e l’addenta


ma più che uno sbaglio è un vero accidente

ancora scottava, e si ruppe un dente


lasciò poi la presa e si sentì un botto

ed ecco inventato... il piatto rotto.


domenica 8 marzo 2009

La scoperta del fuoco


L'uomo preistorico si volle far cuoco

c’era un problema: mancava il fuoco


niente lasagne, arrosti o bolliti

soltanto radici e fichi avvizziti


ma il cavernicolo mica s’arrende

Allora lo scopro! O forse... dipende...


Sfregando due legni c'è quasi riuscito

vide del fumo… ma era il suo dito


sbattendo due sassi ci mancò poco

poi si colpì il pollice, e addio fuoco


quand’ecco un vulcano sbucò dal niente

con un boato a dir poco assordante


nella preistoria era un fatto normale

trovarsi in giardino un cratere infernale


un fiume di lava gli invase la tana

lui non credette a tanta fortuna


gli restò infatti un tizzone ardente

ma prova e riprova, non bruciava niente


per fare una fiamma l'accostò alle foglie

tentò poi con l’acqua, una pietra, sua moglie...


nulla da fare, non presero fuoco

lui prese una sberla, e non fu più cuoco.