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martedì 18 novembre 2008

Il pupazzo di neve e l'orsa polare


Il pupazzo di neve

quando ha sete si beve

poi sta sempre da solo

e per cuore ha un ghiacciolo


per un fatto curioso

la carota ha per naso

perché il naso che c’era

fu mangiato una sera


era un naso di pera

così almeno si spera

poiché fu divorata

da un’orsa affamata


era un’orsa polare

per potersi cibare

se ne andava a caccia

di verdura e focaccia


visto che, cosa strana,

era vegetariana,

quando proprio per caso

ha incontrato quel naso


il formaggio già c’era

lei ha aggiunto la pera

dopo ha messo al suo posto

rinunciando al suo pasto


la carota che invece

niente affatto le piace.

Ma il pupazzo di neve

la carota riceve


come dono gradito

e si sente capito

chiede l’orsa per sposa:

lei è tentata, non osa...


Lui è neve pressata

lei tutta impellicciata

lui si scioglie al sole

lei s’abbronza e non vuole


lui è tutto gelato

lei lo scalda col fiato

lui per occhi ha carbone

lei lo chiama ciccione



così lui è dimagrito

come un bravo marito

ma sciogliendosi piano

gli è sembrato un po’ strano


questo tipo d'amore

senza neanche un colore:

se si trovano a fianco

sono bianco su bianco…



giovedì 7 agosto 2008

Il silenzio delle vongole


L’unica occasione

di socializzazione

la vongola la trova in casseruola

finalmente in compagnia, e non più sola,

sebbene in verità, così soffritta,

ciascuna pensi a sé, restando zitta.

Altrimenti posa nella sabbia spessa

e lì si chiude sempre più in se stessa.


martedì 22 luglio 2008

Nerissimo il corvo



Nerissimo il corvo

appollaiato su un ramo

si scruta attorno torvo

con aria da menagramo.


Tutto il mondo lo schiva

per sciocca scaramanzia

dovunque lui arriva

son scongiuri o si va via.


Ma il corvo non si cura

dell'infausta apparenza

poiché l’anima è pura,

limpida la coscienza.


Se proprio non resiste

lui gracchia a malincuore

ma solo quando è triste

odiando quel rumore.


Essendo innamorato

si nutre di poesia,

poi pensa alla salute

data l’ipocondria.


Così sta sempre solo

nero come il suo umore

se proprio spicca il volo

sta andando dal dottore.


Il tango dell'orso


L’orso sa ballare

appassionatamente,

però di tanto in tanto

capita un inconveniente.


Qualche volta il tango

è interminabile perché

l’orsa cade in letargo

proprio all’ultimo caschè.


Il cammello innamorato


Il cammello in carovana

procedeva nel deserto

e nell’afa sovrumana

ogni senso era distorto.


C’erano forse cinquanta gradi

all’ombra, ma per la precisione

l’ombra sotto ai propri piedi

era l’unica a disposizione.


Quand’ecco in un fatidico momento

egli vide più avanti una cammella

che, magari per lo straniamento,

gli parve intollerabilmente bella.


Lunghe ciglia a incorniciare

il dolce sguardo, gibbosa

quanto basta a dondolare

con movenza voluttuosa.


Il robusto cuore del cammello

fu messo a dura prova:

pulsava all’impazzata e nello

stesso tempo rallentava.


Il cammello si fece coraggio,

la corteggiò tutto il pomeriggio

finché in quella landa riarsa…

la cammella era scomparsa.


La cercò a lungo ma senza successo

si disperò, pianse, non fu più lo stesso

perché non seppe mai farsi una ragione

di un tale abbandono, della sparizione.


La morale di questa strana storia,

sarà banale, ma è comunque seria:

in amor non c'è niente di peggio

che perdersi dietro ad un miraggio.


La visione pessimistica dell’ostrica


Quell’ostrica che mastica e rimastica

con una devozione quasi mistica

in intima apparenza di ginnastica

e da un grano di sabbia una fantastica

perla rifinisce in forma artistica,

pensa: “La vita, a volte, com’è ostica,

anni d’umile fatica domestica

per una biglia che mi par di plastica…”


L'ape operosa


Passa convulsamente

a volo radente

di fiore in fiore

per fabbricare

miele dal colore d’ambra

che però, a quanto sembra,

non potrà mai assaggiare.

Ma chi glielo fa fare?

L’istinto, che con la sua forza oscura

spesso nasconde una gran fregatura.


giovedì 29 maggio 2008

Il raglio dell'asino


L’asino dal mite aspetto

si sente a volte costretto

nel ruolo per lui inadatto

di cavallo imperfetto


davvero non è cosa che gli si attaglia

ma neanche lui capisce quel che gli piglia

quando a un tratto disperatamente raglia

e anche in lui quel raglio desta meraviglia.


Il calamaretto gigante


Ah, quanto gli è amaro
l'esser calamaro
dentro un corpo gigante
trovarsi costretto
pur se intimamente
ancora si sente
calamaretto

martedì 27 maggio 2008

Povera zanzara


Se arriva e con quel ronzio ci parla

in realtà c'è una ragione critica

ma noi cerchiamo solo d'ammazzarla.

Tutta colpa della reputazione:

nessuno crede alla zanzara anemica

che necessita d'una trasfusione...


sabato 24 maggio 2008

L’assillante pensiero dell’ippopotamo


Mentre posa assorto nella fanghiglia

un'idea lo rode e così s'acciglia.

L'ippopotamo ha fisso un pensiero

profondo quasi come il suo sbadiglio:

si crede nato per esser leggero

e non si capacita dello sbaglio.






venerdì 16 maggio 2008

Il bruco e la farfalla


Un bruco che aspirava

a non farsi farfalla

a tutti proclamava

che chi non fa non falla.


Ma un dì s’è imbozzolito

senza rendersi conto

e quando fuori è uscito

dal dispiacere ha pianto.


Essendo ormai farfalla

non c’era alcuna cura,

sentendosi fasulla

pensò: la vita è dura.


Ciò ch’è più naturale

le parve un oltraggio,

dapprima è stata male

poi è stata ancora peggio.


Ha svolazzato mesta

qua e là per ore e ore

e infine per protesta

è morta dal dolore.


L’insonnia del pescecane


E' nota l’insonnia del predatore

che non dorme mai, neanche un momento,

più oscuro appare il motivo interiore

di questo intenso arrovellamento.


Il pescecane è sempre in movimento

da un mare all’altro col suo occhio spento

non per avidità di cacciatore

ma perché tutto il suo tempo è scandito

da un rovello che s’è fatto tormento:

L’avrò chiuso il gas quando sono uscito?


Il canto del gallo


Tutte le mattine quando il sole nasce

il gallo canta anche se capisce

che molta gente dorme e assai si scoccia

e lo maledice e spera non lo faccia.

Ma è più forte di lui, proprio non riesce

a star zitto mentre si fa la doccia.


venerdì 25 aprile 2008

La medusa non si sposa


Fluttua in mare l’acquatica zitella

volteggia col suo strascico di sposa

molte volte promessa e ripudiata,

per un solo istante resta a galla

poi s’inabissa ancora, misteriosa.


Povera medusa senza marito,

pensa e ripensa, non ha ancora capito

perché è stata sempre abbandonata,

ma quando ustioni chiunque ti sfiora

il fidanzato di solito non dura.


La mucca e le nuvole


La mucca pezzata guarda le nuvole

che si mutano in cielo e si sogna

nuvola anch’essa, inconsapevole

opera d’un vento che la disegna.


Pensa di tramutarsi in pigro volo

in aquilone che è sfuggito al filo

o magari in schiuma d’onda marina

immobile mentre pare più vicina.


Ma se in aria tutto si trasfigura

e non v’è tempo o apparenza che dura

sulla terra è solo a lei che tocca

il destino di perdurare mucca.

giovedì 24 aprile 2008

L’eccentrico ornitorinco


L’ornitorinco è quell’animale

che ha il becco e anche la pelliccia,

deposita le uova ma poi allatta

pretende d’essere un originale

in ogni cosa, gli si legge in faccia

la cieca bramosia, la voglia matta

di trovarsi al centro dell’attenzione;

potendo, userebbe branchie e ali,

e sei zampe mancine tutte uguali

e imiterebbe il verso dei maiali.


Un briciolo di considerazione

sarebbe diritto d’ogni creatura,

l’ornitorinco poi non chiede amore,

gli basta uno straccio d’ammiratore…


Ma più lui cerca di farsi notare

più passa inosservato e ci sta male.


Non ci siamo inventati nulla sull'ornitorinco... è tutto vero! Clicca qui se vuoi altre informazioni ornitorinchiche.


domenica 13 aprile 2008

Pensieri di cavalletta


La vita è tanto corta

eppur la cavalletta

invece di saltare

con una piroetta

sta quasi sempre assorta

temendo che una volta

le possa capitare

per fatal coincidenza

che è viva mentre salta

ma quando atterra è morta

e della differenza

lei stessa non s’è accorta.


lunedì 7 aprile 2008

Il geco più ricco di Cina


E’ noto che i beni di questo mondo

non vanno a tutti in parti uguali.

A questo principio, da sempre lo stesso,

neppure i rettili fanno eccezione.

Quando al sole si vanno scaldando

una lucertola si stringe su un sasso

mentre un ramarro si gode da solo

ben quattro muri perimetrali.

Ma a volte l’iniqua distribuzione

diventa davvero troppo palese:

pare infatti un’intollerabile spreco

che tutta quanta la muraglia cinese

sia proprietà di un unico geco.


Manuale di difesa dal serpente a sonagli


Incontrando un serpente a sonagli

attenzione a non commettere sbagli,

poiché pur essendo assai velenoso

lui morde solo perché permaloso

riguardo ai suo ritmi musicali

che ritiene al mondo senza uguali.

Certamente agiterà il suo sonaglio

ma tu batti il tempo alla bell’e meglio

e mentre l’accompagni con la voce

a passo di samba scappa veloce.