giovedì 12 febbraio 2009

Filastrocca degli scherzi di Carnevale


In questa festa c’è troppo baccano

adesso è il momento di fare più piano

ed è inutile fare affidamento

sul segreto del vostro travestimento

per scatenarvi e fare burle strane

e spaventare con urla disumane

ora però basta, fermi al vostro posto

sotto la maschera so io chi s’è nascosto

niente più giochi né cattivi odori

non voglio pernacchie o brutti rumori

né coriandoli né stelle filanti

buoni e zitti e muti tutti quanti

visto che oggi in questo Carnevale

lo decido io se uno scherzo vale.

Lo Zorro con la spada ed il mantello

dev’essere quel bimbo birbantello

per poco non m’infilza in un duello

e quella damigella ingioiellata

s'era nascosta con la marmellata

golosa un bel po' se n'è mangiata

il resto sulla testa me l’ha spalmata

poi sotto quella benda da pirata

a guardar bene c’è una faccia nota

è proprio quel bambino dispettoso

or ora m’ha chiamato brutto muso

con il trucco da principessa indiana

c'è la bimba che con la cerbottana

prima con sei frecce m'ha colpito

son sicuro che è lei, io l’ho capito

invece la bardatura da mago

copre il bimbo che prima con lo spago

le scarpe l’una all’altra m’ha legato

ho fatto mezzo passo e son cascato

poi sotto questa maschera da orso

che prima per un’ora m’ha rincorso

vediamo, ma stai fermo… mamma mia

quant’è dura, perché non viene via?

ohi ohi, mi sa che ho risolto il mistero

qua sotto – SCAPPATE!!! – C’E’ UN ORSO VERO!!!



giovedì 5 febbraio 2009

Al cavernicolo manca solo la parola


Nella preistoria nessuno capisce

il cavernicolo che ammicca e grugnisce


così lui cerca di comunicare

poiché le parole sono da inventare


facile non è, ci vuole coraggio

visto che ancora non esiste il linguaggio


allora riprova, trova nuovi versi

fa delle smorfie che è brutto a vedersi


grugnisce più forte, tenta altri suoni

che sembran pernacchie, che paiono tuoni


rumori orrendi gli escono di bocca

e non solo, ma non si capisce un’acca


poi fa le boccacce, strabuzza gli occhi

tutti lo fissano come degli allocchi


alza la voce con sforzo supremo

gli altri ominidi lo piglian per scemo


purtroppo la fatica è stata vana

da solo rimane nella sua tana


tutto è silenzio, profonda è la notte

il cavernicolo deluso riflette:


Dunque è impossibile farsi capire!

eppure lo sente, per non fallire


forse basterebbe una cosa sola

ma non sa qual è: manca la parola...