giovedì 7 febbraio 2008

Il pellicano portaoggetti


Nel becco del pellicano

capiente come una valigia

ci sta in un pigia pigia

un armamentario strano.


C’è dentro uno spazzolino

e due ricambi di pigiama

sei copie di Topolino,

tre mutande e una dama;


ci trovi foto di cavalli

e una tartaruga viva,

collezioni di francobolli

tutti bagnati di saliva,


dodici smunte piante grasse

e un pappagallo imbalsamato,

pillole usate per la tosse

e un criceto appisolato.


Ci sono seggiole e occhiali

un grosso osso di prosciutto

un comodino, due guanciali,

uno specchio semidistrutto.


Ha raccolto tutto in fretta

quando la sua pellicana

strepitando come matta

l’ha cacciato dalla tana.


Da quel dì non ha più pace,

e svolazza per scogliere,

non è stato ancor capace

di trovare un rigattiere.


Girovaga disperato

e si porta tutto appresso

ma l’amor che tanto ha amato

non sa più dove l’ha messo.

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