domenica 7 febbraio 2010

Un altro carnevale è possibile!


Vero è che a Carnevale

nulla è quello che sembra

e poi ogni scherzo vale…

così quando vedi un’ombra

che par quella di un gigante

dammi retta, non è niente

anche se somiglia a un lupo

e sei Cappuccetto Rosso…

guarda meglio, vedrai il capo

d’un bambino bello grosso

col costume assai peloso

che si gratta come avesse

cento pulci sopra il muso…

colpa di due Principesse

poi fuggite a perdifiato

che sul naso gli han spruzzato

una polvere speciale:

prude in modo micidiale!


Così in questo Carnevale

tutto gira all’incontrario

e non c’è niente di male

così il mondo è un po’ più vario…


Ci si trova una fatina

dalle lunghe trecce bionde

amorevole e carina

chi la vede si nasconde

perché è peggio di un guerriero

ve lo giuro, è proprio vero!

la sua magica bacchetta

lei la tiene sempre stretta

ma non l’usa per magia:

chi la vede scappa via!

contro Zorro ha lottato

e con quella l’ha infilzato

dopo il combattimento

lui è fuggito come il vento,

tre pirati e un samurai

sempre in cerca di guai

a duello l’han sfidata:

la fatina si è arrabbiata

tutti e quattro li ha sconfitti

così loro zitti zitti

dopo aver preso le botte

per la grande umiliazione

se ne vanno a capo chino

uno lascerà stanotte

un dente sotto al cuscino

per la fata del dentino.


Solamente a Carnevale

tutto sembra sottosopra:

mascherato da maiale

o con la barba da capra

puoi incontrare una Regina,

una Pippi o Colombina

e sembrar loro assai bello

almeno come porcello

e così in coppia reale

esser Re del Carnevale

e durante la sfilata

la coppia più ammirata.


Non ci son più differenze

quando iniziano le danze

e in un grande girotondo

si ritrova mezzo mondo

un clown con un’indiana

una scimmia con banana

sei Arlecchini ed un drago

l’orco Shrek, un’ape e un mago

un cane dei centouno

Biancaneve senza un nano

un egizio ed un suo amico

un Romano molto antico

Topolino assieme a Pluto

ed un cavaliere astuto

una dama medioevale

tutti in questo Carnevale

a ballar fino al tramonto

e cantare un solo canto,

a sbafarsi frati e cenci

e inseguirsi con i lanci

di coriandoli a milioni,

e montarsi a cavalcioni

per tirar stelle filanti

più lontano, tutti quanti,

e coprirsi anche di schiuma

soffice come una piuma

tenera come la panna:

quando se ne accorge mamma…


E così non è mai uguale

la festa di Carnevale

anche quando ormai è finita

lascia nella nostra vita

una lunga, lunga scia

che come stella filante

si allunga tra la gente

e resiste, non va via:

è un pensiero d’allegria…


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto bella ma soprattutto la parte che inizia con
Non ci son più differenze
che può esser ed è a mio parere una poesia completa in sé..

Penso di utilizzarla nel mioi post di poesie a tema... facendo riferimento a questo blog...

Ciao...

Tony Kospan

alberto e viola ha detto...

grazie. Citate pure, a noi fa piacere!