perché ha il cuore troppo, troppo vicino
al buco del culo
Fabrizio De André
Non è uccello che cinguetta
a lui il verso non s’addice
lo si sente che scoppietta
con fragore di motrice
spesso sibila sommesso
finché giunge un’esplosione
sin dal nome è reo confesso
è lui il tordo scoreggione
se al cuor non si comanda
certo al culo ancor di meno
perciò quella baraonda
non sa più tenere a freno
coi quei peti lui proclama
quale effluvio nel creato
la canzone di chi ama
d’un amore sparigliato
se l’amata è pura assenza
e la vita privazione
solo nella flatulenza
trova la sua redenzione
in quel tuono la speranza
d’un incontro, d’un convegno
la romantica romanza
di cui pur si sente indegno
ma l’amore che vagheggia
fin da che si seppe tordo
ha il destino di scoreggia
cui ciascuno si fa sordo.
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