Nel becco del pellicano
capiente come una valigia
ci sta in un pigia pigia
un armamentario strano.
C’è dentro uno spazzolino
e due ricambi di pigiama
sei copie di Topolino,
tre mutande e una dama;
ci trovi foto di cavalli
e una tartaruga viva,
collezioni di francobolli
tutti bagnati di saliva,
dodici smunte piante grasse
e un pappagallo imbalsamato,
pillole usate per la tosse
e un criceto appisolato.
Ci sono seggiole e occhiali
un grosso osso di prosciutto
un comodino, due guanciali,
uno specchio semidistrutto.
Ha raccolto tutto in fretta
quando la sua pellicana
strepitando come matta
l’ha cacciato dalla tana.
Da quel dì non ha più pace,
e svolazza per scogliere,
non è stato ancor capace
di trovare un rigattiere.
Girovaga disperato
e si porta tutto appresso
ma l’amor che tanto ha amato
non sa più dove l’ha messo.
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