La volpe scruta
l’uva
e prova immensa
pena
sa che restarne
priva
è sfida ultraterrena
mai vi è stata
brama
tanto possente e
pura
trafigge come
lama
ne ha quasi paura
darebbe la sua vita
che sia matura o acerba
per un solo assaggio
quell’uva lì esibita
somiglia ad un oltraggioche sia matura o acerba
davvero poco
importa
l’animo suo
s’intorba
e sogna d'esser morta
invece agonizza
per quel frutto
proibito
in cuor suo si
disprezza
neppure è candito
immersa in queste
cure
la volpe s’è
scordata:
l’uva riuscì a
addentare
ma subito sputata
in quanto schifiltosa
con quei semi e la
buccia
com'era disgustosa
lasciò una
boccaccia...
Così senza
ragione
patisce e si
consuma
ma c’è una
spiegazione
lei è come chi
ama
oblio e struggimento
gli stessi dell’amore
che rende impellente
anche il peggior sapore.
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