martedì 8 aprile 2008

Filastrocca del babbo in aeroplano


Quando voli in aeroplano

per favore, vola piano

resta sempre a bassa quota

casomai fai tu il pilota.


Non siam fatti per volare

neanche fossimo zanzare

abbiam gambe e non ali

pesiam chili oppur quintali.


Che ci fai dentro quel coso

a guardare in giù curioso

le nuvole per tappeto

sembra strano, ti ripeto,


e neppure pare giusto

che tu prenda il loro posto:

tu sta sotto, loro sopra

come un velo che ci copra.


A trovarti appeso al cielo

come un ragno sul suo filo

sotto hai il mare, o una radura

io lo so che hai un po' paura.


Più veloce assai di un treno

sollevato dal terreno

ma non provi imbarazzo

a far finta d’esser razzo?


Sì è vero, arrivi prima

ma però, lo dico in rima,

vivere non è una gara

non si vince, nulla dura,


meglio forse camminare

lenti per non inciampare

anche così vedrai si arriva

alla meta conclusiva


che si sa, è una soltanto

e mi piace, non sai quanto,

che alla fine a casa torni:

qui ti aspetto, tutti i giorni.


Però intanto, mentre voli

e ci lasci qua da soli

non rischiare la salute:

porta un paracadute!

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