Troppe fette di pandoro
Ed ecco l’indigestione!
Mal di pancia, gran bruciore
Però eran troppo buone...
Quando entra in una casa
filastrocche, poesie comiche e indovinelli in rima
Vero è che a Carnevale
nulla è quello che sembra
e poi ogni scherzo vale…
così quando vedi un’ombra
che par quella di un gigante
dammi retta, non è niente
anche se somiglia a un lupo
e sei Cappuccetto Rosso…
guarda meglio, vedrai il capo
d’un bambino bello grosso
col costume assai peloso
che si gratta come avesse
cento pulci sopra il muso…
colpa di due Principesse
poi fuggite a perdifiato
che sul naso gli han spruzzato
una polvere speciale:
prude in modo micidiale!
Così in questo Carnevale
tutto gira all’incontrario
e non c’è niente di male
così il mondo è un po’ più vario…
Ci si trova una fatina
dalle lunghe trecce bionde
amorevole e carina
chi la vede si nasconde
perché è peggio di un guerriero
ve lo giuro, è proprio vero!
la sua magica bacchetta
lei la tiene sempre stretta
ma non l’usa per magia:
chi la vede scappa via!
contro Zorro ha lottato
e con quella l’ha infilzato
dopo il combattimento
lui è fuggito come il vento,
tre pirati e un samurai
sempre in cerca di guai
a duello l’han sfidata:
la fatina si è arrabbiata
tutti e quattro li ha sconfitti
così loro zitti zitti
dopo aver preso le botte
per la grande umiliazione
se ne vanno a capo chino
uno lascerà stanotte
un dente sotto al cuscino
per la fata del dentino.
Solamente a Carnevale
tutto sembra sottosopra:
mascherato da maiale
o con la barba da capra
puoi incontrare una Regina,
una Pippi o Colombina
e sembrar loro assai bello
almeno come porcello
e così in coppia reale
esser Re del Carnevale
e durante la sfilata
la coppia più ammirata.
Non ci son più differenze
quando iniziano le danze
e in un grande girotondo
si ritrova mezzo mondo
un clown con un’indiana
una scimmia con banana
sei Arlecchini ed un drago
l’orco Shrek, un’ape e un mago
un cane dei centouno
Biancaneve senza un nano
un egizio ed un suo amico
un Romano molto antico
Topolino assieme a Pluto
ed un cavaliere astuto
una dama medioevale
tutti in questo Carnevale
a ballar fino al tramonto
e cantare un solo canto,
a sbafarsi frati e cenci
e inseguirsi con i lanci
di coriandoli a milioni,
e montarsi a cavalcioni
per tirar stelle filanti
più lontano, tutti quanti,
e coprirsi anche di schiuma
soffice come una piuma
tenera come la panna:
quando se ne accorge mamma…
E così non è mai uguale
la festa di Carnevale
anche quando ormai è finita
lascia nella nostra vita
una lunga, lunga scia
che come stella filante
si allunga tra la gente
e resiste, non va via:
è un pensiero d’allegria…
La Befana vien di notte
ma le scarpe non son rotte
hanno invece il tacco alto
sulle unghie c’è lo smalto
molta cipria sul suo naso
per nascondere quel coso
che là sopra è spuntato
un gran brufolo infiammato
labbra rosse di rossetto
con un’ombra poi d’ombretto
la Befana s’è agghindata
elegante e raffinata
gonna nera e attillata
giacca beige ma decorata
di lustrini e cioccolata
pare quasi una fata
mentre sulla scopa vola
e poi atterra su un’aiuola
lì fa il pieno, ma di fiori
e boccioli e altri tesori
che raccoglie nel suo sacco
e sfidando ogni acciacco
sale su, ancor più in alto
dove il gelo non si è sciolto
molto sopra terra e mare
per lasciarli poi cadere
una strana nevicata
variopinta e profumata:
mi sa che… s’è innamorata...
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